Pompei 2010 d. C.

Ieri mattina, 6 novembre 2010, intorno alle 6, in Via dell’Abbondanza, la strada principale dell’antica Pompei, distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo, si è consumata una vera e propria tragedia archeologica perché è stato colpito uno dei siti più conosciuti e più importanti al mondo. È andata giù la Domus dei gladiatori, dove un tempo venivano custodite le armi e dove i giovani pompeiani si allenavano al combattimento.
Il muro, poi il soffitto, appesantiti dal cemento armato, sono venuti giù, distruggendo anche dei dipinti che ornavano la parte sottostante della sala.
Le piogge dei giorni scorsi hanno causato delle infiltrazioni nel terrapieno a lato della struttura, ma anche le antiche mura forse non hanno più retto al peso del tetto, restaurato tra la fine degli anni ’40 e i ‘50…
Se ne va in briciole un monumento, patrimonio e testimonianza del nostro passato ma, dicono in molti, è una tragedia annunciata perché da tempo erano visibili i segnali di degrado dell’intera area archeologica.
Di recente, esattamente il 18 gennaio scorso, una valanga di fango aveva invaso la Casa dei Casti Amanti

L'affresco de La  casa dei Casti Amanti

e poco dopo, il peso di una gru avrebbe causato un crollo a catena di 30 metri di muro e di altri 20 metri sottostanti, comprese pareti con affreschi,
Tuttavia l’incidente è circondato da un fitto alone di mistero e di segreto che sta facendo sorgere se-ri dubbi sulle responsabilità
Tornando alla Schola Armaturarum di Pompei, Louis Godart, archeologo, ordinario di Filologia Micenea all’Università Federico II di Napoli e Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica, ha insistito, in un’intervista al Il Mattino, che è stato un crollo annunciato ed ha affermato che Pompei è un «patrimonio fragile e meriterebbe una maggior attenzione proprio da parte dello Stato». La priorità sarebbe quella di uscire dall’emergenza per tornare ad una gestione ordinaria da affidare ai sovrintendenti. «Abbiamo nelle sovrintendenze persone estremamente competenti – afferma – che dovrebbero gestire questo nostro grande patri-monio. (..) un commissariamento è sempre una cosa negativa: significa che un’emergenza è sfuggita di mano allo Stato. L’ideale è mettere nelle mani di competenti funzionari dello Stato le cose per cui sono preposti e preparati». E poi a Pompei esiste un problema di scarsità dei fondi. «È certamente un patrimonio difficile da gestire – ammette Godart – ma meriterebbe un maggiore sforzo da parte dello Stato per diventare una fonte di guadagno». «è sempre una cosa negativa: significa che un’emergenza è sfuggita di mano allo Stato”
Non si può che tornare a ricordare al Ministro Tremonti che lo straordinario patrimonio culturale e artistico dell’Italia è di vitale importanza, anche economica!
La Schola era stata bombardata nel corso della Seconda Guerra mondiale; e, come già detto, era sta-ta restaurata con il rifacimento della parte superiore delle murature e la copertura.
Sandro Bondi, il ministro dei Beni culturali ha annunciato un piano di manutenzione straordinaria per il sito archeologico; inoltre dopo aver parlato coni tecnici, ha fatto sapere che gli affreschi della Schola sono recuperabili. “Sarà predisposto un piano di manutenzione straordinaria per gli edifici di Pompei”

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(ASCA) – Firenze, 7 nov – ”Io non so di chi sia la colpa, ma uno di loro, o Bondi o Tremonti, si deve dimettere: deve dimettersi, bisogna dare un segnale che la cultura non può essere ridotta a fanalino di coda”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, parlando del crollo avvenuto ieri a Pompei, nel corso dell’intervento tenuto alla convention dei ‘rottamatori’ a Firenze.

”Un paese che non investe in cultura e scuola non ha la minima possibilita’ di futuro”, ha aggiunto Renzi.
Infine le parole durissime
del Presidente della Repubblica Napolitano
sul crollo Domus dei Gladiatori:
“Chi di dovere dia spiegazioni senza ipocrisie”

07/11/2010, a cura di Gabriella Gliozzi (da Notizie OGGI – Il dovere di sapere)

ROMA – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rilasciato pesanti dichiarazioni sul crollo della Domus dei Gladiatori a Pompei: “Quello che è accaduto dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l’Italia e chi deve dare spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie.”

Il presidente Napolitano con Louis Godard

Ma, nonostrante tutto vorrei concludere in bellezza, col darvi l’indirizzo di uno dei numerosi  siti che fa ammirare la grandiosità di Pompei..  – a parte le  ricostruzioni piuttosto irreali –

http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Italia/2010/pompei-tour-virtuale/pompei-tour-virtuale.php

10 Risposte to “Pompei 2010 d. C.”

  1. Alberto Pignero Says:

    Cara Gabriella, quante volte ci siamo trovati in disaccordo, essendo collocati politicamente su fronti opposti, ma adesso non è un problema di schieramenti ma di come una nazione, da un punto di vista culturale, stia scadendo in un modo vergognoso. Questo crollo incolpa in modo incontrovertibile una classe politica e una classe dirigenziale (i vari sovraintendenti che si sono succeduti) che dal 1946 non ha saputo far nulla se non discutere, litigare, fare vari progetti mai realizzati per la gioia dei vari studi di architetti e di accademici più o meno competenti.
    Ora mi auguro che si avverta quel senso di vergogna da parte delle cosidette Autorità politiche e non e si ricominci a proteggere quelle che sono le nostre radici

    • gabriellaraffaele Says:

      So di parlare ad una persona di cultura, anche se sul lato politico non siamo d’accordo…
      Questo è quello che mantiene salda la nostra amicizia e Renato ed io ne siamo felici perché la cultura è aliena dalle risse che giornalmente si sopportano MALE nelle trasmissioni televisive e in quant’altro…
      Un saluto

  2. giuliana Says:

    E’ questo, secondo me, un crollo quasi emblematico. Con Pompei è in bilico anche il nst amato Sud, sommerso dai rifiuti, dalla cattiva amministrazione, e, spesso, dall’indifferenza generale. Napoli è stata ed è ancora una grande capitale, adoperiamoci dunque perchè torni agli antichi splendori e sia di nuovo faro di civiltà.

    • gabriellaraffaele Says:

      Cara Giuliana, il desiderio di adoperarci è fortissimo! ma quanti ostacoli, quanto razzismo ci ritroviamo nei confronti del Sud!
      So bene che dobbiamo pensare positivo, ma quanto è difficile!!!!!!!!!

  3. Gemma Pappalepore Says:

    Ben detto, Gabriella. Sono sulle posizioni del sindaco di Firenze e del P. della Repubblica Napolitano. Il problema è: come farsi capire da “orfani politici” e ottenere che il bene collettivo non soggiaccia a quello individuale? Intendendo “individuale” nel suo peggiore significato. Conciliare le elezioni (unico metodo democratico) con scelte etico-politiche e laiche che ci rappresentino, diventa sempre più difficile, complicato…Un caro saluto. Con stima, Gemma.

    • gabriellaraffaele Says:

      La stima è assolutamente ricambiata, cara Gemma, e questi scritti che ci collegano sono assolutamente importanti, anche se non ci vediamo
      saluti Gabriella

  4. rosalba Says:

    Ormai vivo in una discarica,è questo il pensiero che mi accompagna e mi opprime da giorni:sotto casa mia la spazzatura viene raccolta ogni dodici giorni,in piena città,corso Vittorio Emanuele.E’ crollata la casa dei Gladiatori a Pompei e il mio animo,la mia quotidianeità fa fatica a sopportare questo stato di cose,non voglio cadere in depressione ma….come è difficile andare avanti in questo paese e in questa città!Sono in sintonia con chi dice che questo crollo è quasi emblematico!

    • gabriellaraffaele Says:

      Cara Rosalba, come faccio a darti torto? l’importante è che non ti deprimi. Sai cosa faccio per evitare l’avvilimento? mi affaccio al nostro bel panorama e respiro profondamente. Certo non è una panacea, i problemi politici, economici, culturali e sociali di questo paese, non si risolvono così….ma almeno per un po’ ritrovo me stessa e magari la forza per stringere i pugni e fare delle buone scelte.
      Con affetto

  5. Mietta Says:

    NO, NON SONO D’ACCORDO, caro Alberto, e non voglio entrare nel merito della classe politica, anche se, tra l’altro, far risalire le responsabilità dal ’46 ad ora mi sembra un pò lontano. Voglio parlare invece della una classe dirigenziale (i vari sovraintendenti che si sono succeduti) che dal 1946 non ha saputo far nulla se non discutere, litigare, fare vari progetti mai realizzati per la gioia dei vari studi di architetti e di accademici più o meno competenti. Ma sappiamo noi chi sono i sovrintendenti? Sono degli esimi archeologi, studiosi ed esperti che hanno il compito di curare del nostro patrimonio archeologico incaricandosi della spicciola amministrazione (anche chi e come togliere le erbacce) ma studiando, ricercando promuovendo campagne di scavi …. cercando di fare tutto con le poche lire che il ministero concede alle sovrintendenze. Regalamdoci grandi scoperte e grandi studi. Tutto ciò con uno stipendio da funzionario statale E loro sarebbe la responsabilità del degrado? loro che hanno sempre cercato di difendere e conservare il patrimonio

    • gabriellaraffaele Says:

      Su quanto dici, cara Mietta, sono assolutamente d’accordo, non per nulla l’essere figlia del grande archeologo, Mario Napoli ed essere docente di una facoltà universitaria umanistica, ti dà molta voce in capitolo…
      Ma le parole di politici e cittadini (imbottiti di gossip) che ritengono che il mondo culturale in toto, non sia produttivo, mi rende molto pessimista, anche se cerco di rifarmi, con tutti coloro con i quali discuto, alla enorme importanza che ha rivestito nel mondo, questa plurimillenaria e sventurata Italia.
      Una nazione che oggi, purtroppo, è messa in ridicolo…………

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