8 marzo 2012

Quanto riporto nel mio articolo sulla Giornata Internazionale della Donna è ben conosciuto da quasi tutti i miei contatti, perciò chiedo a TUTTI la cortesia di inoltrarlo proprio a coloro che ritengono che l’odierna cosiddetta “festa della donna” sia ormai superflua 😦
Inizio con quanto ha affermato stamane il nostro presidente Napolitano

“Violenze e discriminazioni contro le donne vanno combattute senza sosta”. L’esposizione delle donne alla furia omicida degli uomini indica una visione proprietaria e distruttiva degli affetti. Certi orribili, recenti e anche recentissime cronache potrebbero indurci a ripartire dai fondamentali principi, ma l’esigenza che avvertiamo l’8 marzo é quella della conciliazione tra famiglia e lavoro di cui si è discusso anche ieri al convegno alla banca d’Italia affrontando il tema della crescita”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto con forza su un tema da lui già toccato in passato, durante la celebrazione della giornata della donna al Quirinale. Ha poi continuato “E’ mio intendimento intervenire usando anche gli strumenti legislativi al momento all’esame del Parlamento”, ha annunciato la Fornero. “Si tratta di un fenomeno che colpisce gran parte delle donne lavoratrici. La maternità non sia causa né di non partecipazione né peggio di allontanamento spesso permanente delle donne dalla attività lavorativa”
Il Ministro dell’Istruzione Profumo ha aggiunto: “Le donne soffrono molto ancora perché spesso non vedono riconosciuti gli sforzi compiuti, i propri talenti e vengono in gran parte ancora messe ai margini di una carriera di successo. Nel settore della scuola – ha proseguito – “pur ottenendo in tutti i nostri test valutativi i risultati migliori, le donne purtroppo assai raramente ricevono il compenso e l’attenzione che loro spettano”.
E ancora il Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri: “Le quote rosa non mi piacciono molto, preferirei non ce ne fosse bisogno, che le donne fossero messe davvero in condizione di competere con il resto del mondo”, ha detto il ministro. La Cancellieri ha sottolineato come le donne per essere competitive “non hanno bisogno di quote rosa, ma di asili nido, di aiuti per la famiglia e per sostenere il doppio peso che rende difficile lo loro professionale”.

Mi ha molto colpito quanto hanno scritto i giovani democratici di Casamassima in provincia di Bari, nel sito dellla loro cittadina:

“Oggi, 8 marzo, ricorre la Giornata Internazionale della Donna e ci piacerebbe che una volta tanto fosse un’occasione di riflessione e di solidarietà, piuttosto che una pseudo-festività. Per questo il nostro pensiero va innanzitutto alle tante, troppe donne che subiscono ogni giorno maltrattamenti e violenze tra le mura domestiche e sui luoghi di lavoro. Donne spesso lasciate sole dalla comunità e dallo Stato, costrette a convivere in silenzio con un dolore ingiusto e disumano; vittime di ignoranza, prepotenza e discriminazione, come nel caso della donna di nazionalità cinese brutalmente pestata nella nostra piazza, a pochi passi dal Municipio, poco più di un mese fa. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e tutta la nostra solidarietà a quella donna, e confidiamo che almeno oggi qualcuno tra i nostri Amministratori – fino ad oggi disinteressati alla vicenda – decida di riservare un pensiero a quanto di grave è accaduto in quel sabato 4 febbraio.
Al netto di mimose e festeggiamenti, crediamo che questi siano i momenti di riflessione in cui la civiltà e l’umanità di un popolo debbano emergere; momenti in cui una comunità come la nostra può confrontarsi e stringersi attorno a chi ne ha bisogno, in un autentico abbraccio solidale.”

In poche parole, grnadi temi: violenza sulle donne, ma anche coraggio donne contro le mafie, ruolo della donne nella Chiesa, donne che per prime sono penalizzate dalla crisi per cui, per prime, perdono il lavoro, donne che per lavorare subiscono l’inesistenza delle strutture che la possono aiutare a svolgere il compito di madre lavoratrice.
A questo punto, come tante altre volte, “parleranno le immagini”

Mimose afgane

E ALLORA:

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