Maurizio Valenzi ci ha lasciati. Pur mancando pochi mesi ai suoi 100 anni, l’ho sempre visto e lo ricordo ora, come una persona giovane e attiva, semplice e leale, un campione dei valori della libertà e uguaglianza, un “sereno combattente”.
È stato il sindaco della mia città, Napoli, che meglio di ogni altro ha svolto il suo delicato compito.
Un vero galantuomo!
Era nato a Tunisi, il 16 novembre 1909, da una famiglia di origine livornese. Ha iniziato presto la sua attività di pittore, frequentando l’Accademia di Belle Arti , legandosi alle correnti d’avanguardia della pittura moderna.
Fra il ’30 e il ’31 ha tenuto studio a Roma, dove ha conosciuto Carlo Levi, Fausto Pirandello e Adriana Pincherle.
Per gli annosi suoi problemi economici, nel giugno del ’32, è stato costretto a rientrare in Tunisia dove ha aderito al Partito Comunista, nel sud del paese nella zona di Chaffar ed ha promosso la lotta sindacale dei braccianti arabi contro i grandi proprietari terrieri europei.
Poi i quattro anni (1937-41) parigini, durante i quali ha collaborato alla ” Voce degli Italiani”, diretta da Giuseppe Di Vittorio, ha incontrato diversi protagonisti della nuova cultura francese, come Tristan Tzara, Paul Eduard, Aragon, Andrè Wumser, J.R. Bloch studiando l’opera degli impressionisti e dell’Ecole de Paris.
Tornato in Tunisia, viene arrestato con altri comunisti e antifascisti italiani ed è rinchiuso nel campo di concentramento del Kef; processato per “attentato alla sicurezza dello Stato”, è sottoposto alla tortura dell’elettricità dalla polizia del regime di Vicky (quella del maresciallo Pétain , il quale, dopo l’invasione tedesca in Francia, aveva collaborato con i tedeschi dimostrandosi sostanzialmente asservito alle decisioni di Hitler). Subisce l’esperienza del carcere in diverse prigioni tunisine, fino all’ergastolo di Lambèse (in Algeria)
Anche la moglie Litza Cittanova ( si erano sposati nel 1939) viene arrestata e detenuta nella fortezza di Sidi Kassen ma riesce a fuggire.
Di Litza è stato detto dopo la sua morte nel luglio 2006: “una persona unica ed irripetibile che ha fatto della lotta antifascista e antirazziale un motivo di vita”
Tornando a Maurizio, liberato dagli alleati nel marzo 1943, dopo il 25 luglio, torna in Italia, con divisa inglese, e si ferma a Bari e da qui, in treno, dopo quattordici ore di stressante viaggio in piedi, il 21 gennaio 1944 giunge a Napoli: i suoi compagni di partito lo avevano chiamato: con la rivolta delle Quattro Giornate la città era libera!
A Napoli, dirigente della Federazione del PCI, entra a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale. Nel ’52 è eletto consigliere provinciale ed è poi eletto Senatore per tre legislature, dal ’53 al ’68. Nel ’71. dopo una lunga pausa riprende l’attività artistica, comunque mai del tutto abbandonata, grazie ai continui contatti con Paolo Ricci, Renato Guttuso, Emilio Notte, Carlo Levi e Sebastian Matta, ai quali è legato da antica amicizia.
Nel ’75, l’anno della Napoli ricca di impegno civile e politico, la Napoli dello straordinario Festival Nazionale dell’Unità, Maurizio Valenzi viene eletto sindaco. Assolve a questo compito in modo esemplare per otto anni. Purtroppo quel periodo politicamente felice della città non dura molto: Napoli subisce anch’essa la violenza dei cosiddetti anni di piombo; poi giunge quel tragico 23 novembre 1980, in cui la città viene colpita dal tremendo terremoto, con tutte le tristi conseguenze politiche economiche e sociali che ne sono derivate
Scaduti gli otto anni del suo mandato, nel 1984 viene eletto al Parlamento Europeo nel quale resta in fino al 1989.
In occasione dei suoi novanta anni, nel 1999 è stata organizzata una sua mostra antologica di pittura a Napoli, nelle sale del Maschio Angioino.
E, pochi giorni fa, il 13 giugno, in Prefettura a Napoli, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, suo amico personale, viene presentata proprio la Fondazione dedicata a Maurizio Valenzi. La Fondazione è stata creata nel maggio 2009 dai figli Lucia e Marco che ne sono anche rispettivamente presidente e vicepresidente. La Fondazione, spiegavano quel giorno i promotori, «ha l’obiettivo di tutelare e consolidare il patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi e della moglie Litza e di creare a Napoli un’istituzione internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale».
Alle 11,30 di oggi, 25 giugno, si sono svolti i funerali laici di Valenzi che sono partiti dalla camera ardente, allestita nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino: una grande folla commossa composta, in buona parte, di semplici cittadini, gli ha reso il dovuto omaggio.
Se fosse giunto al traguardo dei 100 anni la Fondazione avrebbe organizzato, in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli, un evento nel corso del quale il presidente Napolitano gli avrebbe consegnato il Premio Speciale che la Fondazione Premio Napoli ha conferito quest’anno a Maurizio Valenzi.
Ecco una poesia che Eduardo De Filippo gli dedicò dopo la sua elezione a sindaco di Napoli:
(Per gli amici non napoletani chiarisco alcuni versi…)
Si ‘o vico a stuorto Se il vicolo è storto
‘a carruzzella avota la carrozzella percorre le curve
mo tiranno ‘na redina, tirando prima una briglia
mo ‘n ‘ata. poi un’altra.
Quann’e diritto Se il vicolo è dritto
‘a carruzzella curre, la carrozzella corre
‘o cavallo vo’ ‘a redina il cavallo desidera le briglie sciolte
e ‘o cucchiere e il cocchiere
ca sape l’arte che conosce il suo mestiere
nun ce ‘a fa mancà lo accontenta
Curre. Arriva ampresso. Corre. Arriva presto.
Ma quanno ‘o vico è stuorto Ma quando il vicolo è storto
c’è cchiù sfizio c’è più gusto.
Infine l’excipit dello splendido libro di Valenzi il cul titolo, già da solo spiega il personaggio:
“Confesso che mi sono divertito” ed. Tullio Pironti, 2007
“Ogni tanto penso a Eduardo De Filippo, a1 villaggio dell’ artigianato che avevamo progettato per i ragazzi di Nisida, per i ragazzi napoletani che escono dal carcere senza un mestiere. Ne parlammo anche a Milano, quando gli consegnai una medaglia in ricordo dei suoi ottant’anni. Disse, con la sua amara sincerità, che Milano gli aveva dato più di Napoli. Volevamo che il villaggio dei ragazzi sorgesse all’interno del Maschio Angioino. Poi sono venuti il terremoto, altre scosse politiche, e il progetto è caduto.
Però non è finita. Il vico resta stuorto, la carrozzella cammina ancora.
Addio grande gentiluomo, alto rappresentante della cultura, dell’arte e della politica italiana!
Gabriella Raffaele
25 giugno 2009 alle 14:48 |
Ciao, Gabriella, mi ha emozionato leggere il tuo pezzo, pure conoscendo bene tutte queste cose. Stamattina sono stato alla camera ardente per Maurizio, e ho pensato a tutti quegli anni di lotta, spesso insieme a lui. Lo ricorderemo sempre. Un abbraccio, Ugo
25 giugno 2009 alle 15:45 |
[…] https://gabriellaraffaele.wordpress.com/2009/06/25/ciao-grande-valenzi/ Segnala presso: Tags: Enrico Berlinguer, Francia, Giorgio Napolitano, Italia, La Repubblica, Liberazione, Milano, Napoli, Parigi, Senato, tortura, Tunisia, WordPress […]
25 giugno 2009 alle 20:06 |
ciao, Gabriella, grazie dell’articolo, della passione con la quale lo hai scritto, mi hai risollevato il morale. Se i politici di oggi si ispirassero a Valenzi…Spes
25 giugno 2009 alle 22:40 |
Grazie, Ugo, è stato bello leggerti, so quanto stimavi Maurizio e quanti eventi inportanti avete attraversato insieme….
ciao Gabriella
28 giugno 2009 alle 06:09 |
Carissima,
grazie per il tuo splendido articolo – scritto con la competenza e la passione che ti appartengono – che mi è servito ad inquadrare ancora meglio il nostro amato Sindaco.
Tante cose non le conoscevo, tante altre non le avevo messe a fuoco: ero troppo giovane, e poi sono stata tanto lontana, per troppo tempo.
Ti abbraccio con affetto,
Maria
28 giugno 2009 alle 11:03 |
Grazie, Maria! come al solito sei tanto affettuosa con me.
Essendo io più grande di te, ricordo bene e con grande stima, Valenzi.
In questo momento mi è venuto in mente la sua eccellente relazione del 1993 (quando aveva già 84 anni!!) al convegno sulla 50.mo anniversario dei fatti dell’Italia del 1943. La sua lucidità, la sua chiarezza ha davvero commosso tutti…..
Ciao, un abbraccio a tutti voi